Storia della squadra
Gli albori della squadra risalgono ai primi anni Sessanta.
Fino
ad allora la caccia, molto praticata nella vallata era particolarmente
rivolta a lepri e beccacce. Le foto in basso (concesse gentilmente dal
cacciatore Gianni Bricca) mostrano due memorabili cacciate del tempo.
Protagonisti sono i cacciatori Bricca Davide, (padre di Bricca Gianni)
Lucchetti Giovanni e l'impareggiabile cane Kit. Appese ad un bastone compaiono
11 beccacce, bottino della fantastica giornata. In quel tempo
però stavano facendo comparsa i primi esemplari di cinghiale. Questo
stuzzicò a molti cacciatori l'idea di provare a sperimentare le
prime braccate al cinghiale. Non vi era certo la organizzazione in squadra
che possiamo trovare oggidì, ma semplicemente piccoli gruppi composti
da tre o quattro persone.  Tra
coloro che provarono per primi questa esperienza possiamo i menzionare:
Giuseppe Figoni (Maiò), Ponzini Giuseppe detto Pino,
Bruno Lusardi, per tutti Canarin, Dario Ponzini, Massimo Chiesa
ed altri ancora. E' comunque con gli anni Settanta che la squadra diventa
più numerosa a seguito dell'arrivo dell'attuale caposquadra Emilio
Lusardi con i suoi mitici cani Ringo detto Stellao e Bobby detto
Mastrino, dei cacciatori Carlo, Quinto, Mario, Gianni, Cocconi
soprannominato Cocco e dei fratelli Renato e Giuliano. Una foto
emblematica che descrive in maniera superba l'atmosfera vissuta durante
questa prime braccate compare sulla destra della videata. Seduto, sesto
da destra, è possibile individuare l'attuale caposquadra Emilio.
La immagine ci mostra come avesse alcuni tratti tipici dei messicani (in
particolare i baffi): facilmente comprensibile quindi il suo soprannome
chico. Terzo da destra in piedi compare il fratello Mario. Primo
seduto da sinistra si nota Maiò. Successivamente,
all'inizio degli anni Novanta, con un'opera di arguta diplomazia fu iniziata
una collaborazione con la confinante squadra di Pontestrambo.Questo sodalizio
durò per diversi anni finché, all'inizio del nuovo millennio,
le diverse vedute circa i principi ispiratori della caccia portarono le
due squadre a separarsi.
Negli ultimi anni si è infine assistito all'ingresso di nuove giovani
leve, di tanti amici di Tarsogno e ... di un vero e proprio fuoriclasse.
Amarcord
Sono ora elencate le più antiche e significative
immagini ritraenti gli abitanti della zona, a testimonianza di quanto
antica sia la passione di queste persone per la caccia.
Regolamento
Questo regolamento ha il compito e l'obiettivo di informare
i cacciatori iscritti in squadra e coloro che desiderassero entrarvi circa
le norme, i comportamenti e le tradizioni che regolano l'attività
venatoria presso la squadra di caccia al cinghiale di Tornolo. Il loro
rispetto, a nostro avviso, è un dovere di ogni membro. La caccia,
infatti, è motivo di divertimento e spensieratezza, ma richiede
anche notevoli sforzi da parte di ogni cacciatore. La ricerca dei cani
persi, il recupero dei cinghiali uccisi e la macellazione sono solo alcune
delle fatiche che spettano ad ogni cinghialista durante la giornata venatoria.
Il rispetto reciproco, una equa suddivisione dei compiti e delle mansioni
ed una sana e naturale passione per la caccia sono stati i principi che
hanno ispirato la redazione delle poche norme elencate nel regolamento.
L'ossequio di queste semplici disposizioni ha permesso alla squadra di
Tornolo di crescere ed evolversi proseguendo quel cammino iniziato diversi
anni addietro e testimoniato dal precedente riassunto storico.
Certi che ogni socio non venga meno a questo regolamento, si vuole infine
esprimere il nostro benvenuto ad ogni nuovo cacciatore desideroso di entrare
in squadra e di condividere con noi questa passionaccia.
Regolamento
|
 |